Già fin dai tempi preistorici l’uomo aveva imparato a fabbricare corde che gli servivano per la caccia e per le trappole (forse sfregando fra la gamba e la mano dei mannelli d’erba.) Col passar del tempo imparò a filare fibre quali la iuta, la canapa, il lino e il cotone, e a usare filati per intrecciare reti e tessere indumenti. Quando circa 6000 anni or sono fiorirono le civiltà del Vicino e Medio Oriente, la gente sapeva già colorare i tessuti con tinte vegetali.

Da allora non si registrarono progressi sensazionali fino a circa 200 anni or sono, allorché furono costruite macchine in grado di filare e tessere. Tali macchine furono le antesignane della Rivoluzione Industriale. Poi, nel 1856, William Henry Perkin preparò in laboratorio una tinta color malva, la prima di migliaia di tinte artificiali.

Il secondo grande passo avanti fu compiuto nel 1884 quando il conte Hilaire de Chardonnet trovò il modo di scindere la molecola della cellulosa naturale in una serie di molecole molto pili piccole e di creare la prima fibra artificiale, il rayon. Nel 1939 Wallace Carothers ricavò da prodotti della distillazione del carbone la prima fibra sintetica, interamente prodotta dall’uomo: il nylon.

www.compagniadelcashmere.com

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