Nel mio ultimo post ho parlato di avanzi di filati e di come utilizzarli.
Oggi una proposta concreta: uno scaldacollo che potrebbe, appunto, essere realizzato con avanzi di lana. Se userai il cashmere o filati pregiati, sarà morbidissimo e molto piacevole al contatto con la pelle.
Il modello è unisex, tutto dipende dai colori che sceglierai. Potrebbe essere un bel regalo per il Tuo Lui o per la Tua Lei …
Il modello è anche veloce da realizzare :-).
Iniziamo.
Scegli la sequenza dei colori e fai la prima striscia a legaccio lunga circa 70 cm. Avvia la seconda striscia e attaccala alla prima durante la lavorazione. Se non sai come fare, leggi il mio post precedente. Continua nello stesso modo con altre strisce, fino a raggiungere la larghezza di circa 20 cm. Non è necessario che la larghezza delle strisce sia uguale (come nel mio caso), divertiTi a creare con la Tua fantasia.
Ora decidi quale lato Ti piace di più e impostalo come il diritto dello scaldacollo. Piega, sovrapponendo le parti finali (vedi l’immagine).
Riprendi le maglie con l’uncinetto e trasferiscile sul ferro circolare. Se non sai usarlo, potrai scaricare il corso gratuito cliccando qui. L’utilizzo dei ferri circolari ha tantissimi vantaggi. Provare per credere :-).
Rifinisci lo scaldacollo con un bordo a legaccio: lavorando in tondo dovrai fare un giro di maglie a diritto alternato a un giro di maglie a rovescio. Prima di iniziare, segna la maglia centrale (la punta dello scaldacollo) e fai due aumenti ogni due ferri (1 maglia prima e 1 maglia dopo la maglia segnata). Intreccia tutte le maglia. Lo scaldacollo è pronto.
In uno dei miei post precedenti ho parlato del cashmere da macchina, il filato sottile che può essere lavorato anche a mano, unendo più capi, ovviamente. La morbidezza del prodotto finale fatto in questo modo è veramente eccezionale. La tecnica di unire le strisce, descritta nel post precedente, sarà molto utile per chi vorrà utilizzare più colori evitando il fastidio di dover lavorare con tante rocche.
Ti auguro un piacevole “sferruzzare” :-).
Alicja Kwartnik
per Hircus Filati