Se un tessuto o un indumento sono stati in qualche modo danneggiati durantee la colorazione, la stampa o qualsiasi altra operazione meccanica, c’è sempre la possibilità di rimetterli a posto durante l’apprettatura. Inoltre si possono conferire ai tessuti alcune proprietà che non derivano loro naturalmente dalle fibre e dai filati che li costituiscono. Per esempio, un tessuto può essere reso molto elastico o indeformabile, lucido o opaco, irrestringibile o ingualcibile.

Sfortunatamente non è sempre possibile migliorare alcune proprietà di un tessuto senza peggiorarne altre. Questo è particolarmente evidente quando si rendono ingualcibili il cotone e il rayon impregnando le fibre di resina. La resina irrigidisce le fibre, ma ora la stoffa si logora e si strappa con maggiore facilità. Per questa ragione è raro che i produttori cerchino di rendere tali stoffe perfettamente ingualcibili; si cerca piuttosto un compromesso, cioè una quantità di resina sufficiente a rendere il tessuto abbastanza ingualcibile, ma non tale da irrigidirlo troppo. Tuttavia nei tessuti ingualcibili sottoposti a questo processo la capacità di resistenza al logorio è ridotta del 20% e piú; perciò il tessuto viene precedentemente rinforzato.

I tessuti di cotone diventano piú lucidi per mezzo della calandratura. Nelle macchine da ralandratum, chiamate anche preme continue, il tessuto passa a pressione fra due rulli (cilindri) ruotanti, uno di acciaio lucidato e l’altro di carta o gomma compressa che appiattisce le fibre e rende lucente il tessuto. Se il collo di acciaio è riscaldato e gira a velocità maggiore dell’altro rullo, il cotone sarà ancora piú lucente perché, oltre ad appiattire le fibre, il processo lucida l’intera superficie del tessuto. In una calandra Schreiner, sul rullo di acciaio sono incise delle linee parallele, oblique e sottili (da 120 a 140 per ogni centimetro) che conferiscono al tessuto uno straordinario splendore. La calandra Schreiner ha anche un’altra applicazione: certi indumenti di nylon sono a volte troppo trasparenti, ma perdono questo loro difetto se vengono fatti passare attraverso tale macchina.

Dopo ripetute lavature i tessuti di cotone perdono la lucentezza acquisita con una buona calandratura. Per produrre tessuti lavabili e molto lucidi come il cinz, il tessuto deve essere impregnato di una resina (per renderlo rigido e splendente) e la calandratura deve essere eseguita a temperatura molto elevata.

I tessuti di cotone e di rayon tendono spesso a restringersi durante la lavatura. La lavatura preliminare di un campione indicherà al produttore di quanto si può restringere alla lavatura una partita di tessuti. Sulla base dei dati raccolti, invece di lavare la partita intera prima di metterla in commercio, questa viene fatta passare in una macchina sanforizzatrice o in una macchina Rigmel, allo scopo di accostare i fili di trama e di restringere il tessuto, che in seguito potrà essere lavato senza eccessivi restringimenti.

Questo tipo di trattamento meccanico non serve però a rendere irrestringibili i prodotti di lana. A causa delle scaglie che le rivestono, le fibre di lana hanno una ruvidità diseguale che le porta a infeltrini (accostarsi le une alle altre) durante il lavaggio. Per risolvere il problema occorre trovare un sistema per ridurre e pareggiare al tempo stesso la ruvidità delle fibre. Ciò è ottenibile trattando la lana in acqua con soluzioni di vari prodotti chimici: una soluzione particolarmente efficace è quella a base di ipoclorito di sodio, permanganato di potassio e sale comune. Un trattamento del genere (oppure anche a base di altre soluzioni) scompone in parte le saghe, e rende il tessuto piú liscio e irrestringibile, ma il trattamento non deve essere troppo lungo, altrimenti la lana diventerebbe giallastra e perderebbe alcune delle sue qualità.

Nei tessuti bianchi si deve accuratamente evitare la piú piccola tendenza a una sfumatura giallastra. Ma se un tessuto tutto bianco viene imbiancato troppo intensamente, le fibre si indeboliscono. A questo inconveniente si rimedia con i prodotti fluorescenti.

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